03-06-2024 Orsi e lupi. Tavolo grandi carnivori, Enpa: esclude la scienza e le associazioni. Presenti invece i cacciatori, portatori di interessi privati contrari alla convivenza con i selvatici

 

Roma, 3 giugno 2024 – «Cosa c’entra il mondo venatorio con le “strategie per il miglioramento della coesistenza tra uomo orso e lupo”? Che fine hanno fatto le associazioni ambientaliste e animaliste, marginalizzate, se non escluse del tutto dal Tavolo? Dov’è la voce di quel mondo scientifico che dovrebbe avere una piena responsabilità sul tema convivenza e che invece viene messo in panchina?» Sono le domande che l’Ente Nazionale Protezione Animali rivolge alla Provincia Autonoma di Trento( Pat) in merito al Tavolo Grandi Carnivori, istituito dalla Giunta Provinciale di Trento. Un organismo, questo, che secondo la Protezione Animali non ha alcuna competenza scientifica e che, pertanto, non è assolutamente titolato a pianificare strategie, programmi o piani di qualsiasi genere.

«A giudicare dalla sua composizione, il vero obiettivo del Tavolo sembra essere non tanto quello di prevenire e risolvere eventuali conflitti con orsi e lupi, nel pieno rispetto dell’articolo 9 della Costituzione, che tutela appunto la biodiversità e la vita selvatica, ma – prosegue l’Ente Nazionale Protezione Animali - di aprire la strada a soluzioni inaccettabili anche sotto il profilo etico e morale. Non ci spieghiamo altrimenti la presenza di categorie private che, come i cacciatori, sono portatrici di interessi opposti a quelli di una pacifica convivenza tra le specie selvatiche e le attività antropiche».

Insomma – secondo l’associazione animalista – c’è il rischio che il “Tavolo” non sia altro se non uno strumento della PAT per creare le condizioni necessarie all’emanazione di nuovi, ulteriori provvedimenti faunicidi. Ogni iniziativa in tal senso sarebbe una clamorosa violazione (ed economicamente dolorosa) della Direttiva Habitat e delle Convenzioni internazionali. Come noto, tali norme riconoscono ai lupi come agli orsi una protezione rafforzata, in ragione del fatto che tali specie sono ancora in cattivo stato di conservazione. «Ovviamente – conclude Enpa – il nostro ufficio legale utilizzerà ogni strumento giudiziario, in Italia come in Europa, per contrastare tali violazioni e per ottenere il ripristino della legalità».