30-01-2024 Caccia. Domani si chiude la stagione venatoria in un clima di illegalità dilagante. Enpa: denunceremo i funzionari e i dirigenti che autorizzeranno iniziative contrarie alle leggi
L’Ente Nazionale Protezione Animali denuncerà nelle opportune sedi giudiziarie tutti i dirigenti e i funzionari regionali che firmeranno provvedimenti in aperta violazione delle leggi italiane ed europee, autorizzando gravissime violazioni normative come quelle viste nella stagione venatoria 2023-2024, che si chiude domani in un clima di illegalità dilagante. Mai come in questi mesi – denuncia l’associazione animalista - si era visto un simile accanimento contro la fauna selvatica del nostro Paese, degradata dalla politica a mera merce di scambio per accontentare la lobby delle doppiette e quella degli armieri e guadagnare qualche manciata di voti.
«Nella storia della nostra Repubblica, neanche negli anni in cui la coscienza animalista non si era ancora radicata, era mai successo che gli animali selvatici finissero al centro di una vera strategia biocida, articolata su una ridda di provvedimenti, proposti e in alcuni casi emanati a tutti i livelli di governo: centrale e locale. In queste settimane – spiega Enpa – non abbiamo fatto in tempo ad archiviare l’assurda proposta di legge che voleva armare i 16enni, che siamo già costretti a contrastare un nuovo progetto: quello a firma del leghista Bruzzone che vorrebbe autorizzare spari no-limits 7 giorni su 7».
A questo preoccupante clima da “liberi tutti”, reso possibile proprio dai continui attacchi alla legge 157/92, si sono subito adeguate le Regioni, da sempre in linea nel proporre e attuare strappi alle normative vigenti. «Mentre Governo e maggioranza lavorano allo smantellamento di ogni ragionevole tutela legislativa, le Regioni producono un profluvio di delibere e provvedimenti, illegittimi, per ampliare le occasioni di sparo, ad esempio prolungando la caccia ad alcune specie o prevedendo la possibilità di uccidere anche animali non cacciabili».
Questi provvedimenti contrari alle direttive europee non colpiscono soltanto la fauna, che peraltro già vive un periodo di estrema difficoltà a causa della crisi climatica, ma anche tutti gli italiani, che pagheranno di tasca loro le procedure d’infrazione aperte da Bruxelles. «Ci appelliamo alla ragionevolezza e al senso di responsabilità dei funzionari regionali: non siate complici di scempi normativi ai danni dei selvatici. Anche perché – conclude Enpa – potreste essere chiamati a renderne conto in un’aula di giustizia».