16-06-2023 Giornata Mondiale Tartarughe Marine, Enpa conferma nuovo nido a Eboli(SA), il terzo in Campania e ricorda cosa fare in un vademecum
   

Nella Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine l’Enpa, in queste ore impegnata in monitoraggi sulle spiagge del Cilento sulle tracce delle tartarughe Caretta caretta e che stamattina hconfermato la presenza di un nuovo nido a Eboli (SA), ricorda come dobbiamo comportarci quando le incontriamo e quali sono le minacce più frequenti alla sopravvivenza di questa specie.  L’Ente Nazionale Protezione Animali con il “Progetto Tutela Animali Marini Enpa” è presente con diverse sezioni sul territorio per assistere e tutelare animali marini come le tartarughe Caretta caretta. In particolare, con le Sezioni di Salerno (costa del Cilento), Lagosanto (Alto Adriatico) e con la Delegazione di Lesina (costa nord del Gargano). “Quello di oggi a Eboli – afferma Roberta Teti, Enpa di Salerno -è il terzo nido di Caretta Caretta della stagione e il 11esimo in Italia.

“Sono ormai diversi anni – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa - che i nostri volontari collaborano con i centri specializzati e con le istituzioni per garantire la sopravvivenza di questa specie particolarmente protetta. Lo scorso anno, solo in Campania il monitoraggio quotidiano dei nostri volontari ha portato all’individuazione e alla messa in sicurezza di 23 nidi che hanno dato vita a oltre 1500 piccole tartarughe le quali hanno raggiunto il mare in sicurezza. Un progetto, quello del Cilento, supervisionato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Portici. Inoltre facciamo ogni anno campagne informative direttamente nelle spiagge per sensibilizzare i bagnanti e informarli su come muoversi in caso di ritrovamenti di tracce, nidi e tartarughe. E ancora, collaboriamo alla ricerca scientifica recuperando, purtroppo ancora troppo spesso, gli esemplari morti per portarli agli istituti zooprofilattici che li esaminano per stabilire le cause della morte. La pesca intensiva con tutto quello che comporta e la plastica nei nostri mari sono i primi killer di questi animali incredibili”.

Vademecum, cosa fare se vediamo una tartaruga o le sue tracce
Se vedete una tartaruga che risale la spiaggia o che torna verso il mare potrebbe essere una femmina adulta che sta cercando un luogo adatto per depositare le sue uova. Solitamente nidificano di notte. È importante non disturbare l'animale per evitare di stressarlo in un momento così delicato, infatti la risalita e la deposizione richiedono un grande dispendio energetico, e se infastidita potrebbe tornare in mare per cercare un'altra spiaggia. Piuttosto potete sdraiarvi sulla sabbia ad una distanza di sicurezza di circa 10 metri e evitare le luci, quindi no flash, no cellulare. Restate alle sue spalle senza attraversare il suo campo visivo. Fondamentale contattare subito la capitaneria di porto al 1530. Evitate di cancellare le tracce fino all'arrivo dei biologi e dei volontari. 
Non sostate davanti o ai lati dell'animale. 
Non illuminatelo, neanche per fare delle foto.

Se invece volete contribuire a mettere in salvo un eventuale nido, potete passeggiare lungo la costa nelle prime ore del mattino, poiché le tracce sono più visibili col sole basso ed in base alle abitudini dei lidi, non sono state ancora cancellate da eventuali pulizie dell’arenile, e cercare le tracce. Una volta individuate, contattate la Capitaneria di Porto o se siete in Campania la Stazione Anton Dohrn e attendete il loro arrivo. Potreste aver salvato un nido. Da cosa? Da noi stessi. La nostra presenza ha modificato le spiagge, dapprima luoghi bui e silenziosi, su molti tratti della nostra costa ora insistono lidi, ristoranti e strade che illuminano la spiaggia. Il guaio sono le luci, perché le piccole tartarughe che vengono fuori dalla sabbia individuano il mare poiché in un contesto naturale è l’orizzonte più chiaro. Se però ci sono queste strutture, le tartarughe si dirigono verso la sorgente luminosa e al mattino vengono ritrovate morte per il caldo o vengono uccise dai predatori o dalle auto. La convivenza è possibile, basterebbe qualche attenzione in più come la sostituzione delle luci con lampade turtle friendly. Ma nel frattempo, ognuno di noi può contribuire alla loro salvaguardia.