31-05-2021 Ex Ilva, processo Ambiente svenduto. Enpa: “Sentenza storica per disastro ambientale, riconosciuto diritto alla salute e all'ambiente di persone e animali”
Una sentenza storica, nulla sarà più come prima: al primo posto il diritto alla salute e all'ambiente per tutti, persone ed animali. Con questa consapevolezza di diritti generale l'Ente Nazionale Protezione Animale si era costituita parte civile, ben sapendo che troppo spesso le ragioni della produttività hanno prevaricato quelle del benessere.
“Abbiamo seguito in questi anni le generose e tenaci mobilitazioni dei cittadini e delle associazioni – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa- sapendo che la grande causa dell'Ilva sarebbe divenuta una grande pietra di paragone, un punto di non ritorno per tutto il Paese. La sentenza di oggi è una sentenza storica e ringrazio l'avv. Claudia Ricci, da dieci anni al fianco di Enpa e l'avvocato Maria Antonietta D'Elia di Rete Legale Enpa in Puglia che hanno seguito il procedimento”.
Dalla perizia chimica, ben 554 pagine a firma di Sanna, Monguzzi, Santilli e Felici, è emerso che ogni anno si sollevavano 750 tonnellate di polveri (piombo, ferro, vanadio, cadmio, zinco, nichel, arsenico, berillio, cromo e mercurio) che depositandosi nelle aree circostanti e limitrofe, sono penetrate nelle persone e negli animali. “Dovevamo questo – conclude Carla Rocchi - alle giovani generazioni per cominciare a consegnare ai bambini di oggi un paese diverso, quello per cui ci battiamo da sempre”. All'Enpa è stata riconosciuta una provvisionale di 10 mila euro.