04-09-2008 Maltrattamento Cane 

Ieri, 3 Settembre, lo scenario che si è presentato alle Guardie Zoofile ENPA ed ai veterinari della ASL 4 Chiavarese ha lasciato tutti esterrefatti, infatti, in una località vicino a Carasco, in mezzo a cespugli e frasche, in un ambiente umido, incolto ed insalubre è stato rinvenuto un giovane cane chiuso in un gabbione senza cibo, con poca acqua ed immerso nelle sue feci ed urine.

L'animale era costretto a vivere sul tetto della cuccia per non stare a contatto con le deiezioni.

Appena visto l'interessamento delle nostre guardie e dei veterinari è sceso dalla cuccia festante e grato di ricevere attenzioni ma , purtroppo, aveva difficoltà a stare in piedi in quanto scivolava sulle melme.

Il giovane animale ha mostrato evidenti necessità di urgenti cure ed attenzioni.

Il pelo completamente incrostato di feci, le zampette macerate dal contatto con le urine, ed un tanfo da far mancare il respiro sembrano già uno scenario che fà presupporre una detenzione criminale; MA NON BASTA, come potete vedere dalle foto, c'è pure un collare elettrico a portata di mano.

Come ben sappiamo, un decreto ministeriale vietava l'uso di questo tipo di collare ma i Giudici del TAR del Lazio (caso strano su ricorso di associazioni venatorie) hanno considerato invalido il Decreto Ministeriale e, quindi, gli operatori trovando un collare di quel tipo non si sono stupiti più di tanto in quanto è facile riscontrare, soprattutto sui cani da caccia, l'uso di questi collari.

Per fortuna, come in tutte le categorie, ci sono "giudici" e "GIUDICI" ed in questo caso, con l'approvazione della Procura, sono stati sequestrati sia il cane che il collare.

Ci auguriamo che la Magistratura, in questo caso, applichi una pena esemplare e che questa Sentenza faccia Giurisprudenza.